IL PROGETTO

Perché è necessario

Seppur caratterizzato da una qualità delle acque buona, il Monate ha subito negli ultimi anni un drastico impoverimento della comunità ittica: specie di pregio come Anguilla e Trota lacustre sono oggi rarissime,Alborella e Triotto già scomparsi da anni, Cavedano e Barbo comune del tutto assenti dal lago da almeno vent’anni e Luccio in forte declino.

Tra le numerose cause di origine antropiche che hanno probabilmente innescato un simile andamento (tra cui l’arrivo repentino di specie alloctone, l’urbanizzazione del territorio, eventi estemporanei di inquinamento,…) di certo l’interruzione fluviale dell’unico emissario del lago, con sbarramenti artificiali che non permettono più ai pesci di muoversi da e per il lago compiendo le naturali e spesso necessarie  migrazioni, ha giocato un ruolo determinante nel provocarne il declino e costituisce tuttora il principale fattore limitante la loro ripresa.

Infatti, le evidenze attuali dimostrano non solo la buona qualità delle acque del lago, tuttora vocate ad ospitare un popolamento ittico misto a Salmonidi e Ciprinidi, ma anche una presenza nettamente meno invasiva delle specie aliene che invece hanno conquistato i laghi limitrofi, nonché una buona qualità dell’habitat lacustre, grazie alla presenza di aree anche estese di canneto e di arenili litorali e sub-litorali che offrono siti idonei alla frega per le specie a riproduzione sia fitofila (quando le uova vengono deposte sulle spinte acquatiche) sia litofila (quando vengono deposte sul materiale ghiaioso del fondo). Per quanto riguarda la pesca professionale, ad oggi praticata esclusivamente da due pescatori professionisti, di cui uno, peraltro, con permesso di pesca per un solo giorno a settimana, nel periodo di apertura al Lavarello, specie esotica non invasiva di interesse unicamente commerciale sulla quale si rivolge in via esclusiva la loro attività di prelievo.

Da questo quadro attuale emerge come il completo isolamento del lago, in termini di percorribilità ittica, si candidi ad essere considerato il principale fattore limitante la ripresa e la conservazione stessa locale delle specie ittiche native. La riapertura del corridoio del Torrente Acquanegra attraverso la realizzazione di infrastrutture azzurre, quindi, rappresenta la migliore strategia di conservazione e gestione ittiofaunistica da intraprendere poiché consentirà ai pesci provenienti dal Maggiore di ripopolare spontaneamente il Monate e alle popolazioni di quest’ultimo di ristabilire lo scambio genico con le popolazioni conspecifiche e di spostarsi liberamente nel reticolo secondo le loro esigenze, a favore della propria vitalità e conservazione a lungo termine.

Si sottolinea che il rischio di introduzione di nuove specie aliene non aumenterebbe, dal momento che tutte le specie esotiche presenti nel Maggiore sono state segnalate in questi anni anche nel Monate.

Le azioni

Il progetto è articolato nelle seguenti azioni:

  1. Progettazione e realizzazione degli interventi di deframmentazione dell’Acquanegra
  2. Monitoraggio degli interventi
  3. Didattica, divulgazione e sensibilizzazione
  4. Seminario di inaugurazione della “via dei pesci Maggiore-Monate”

L’azione principale del progetto consiste nella realizzazione di 8 opere di deframmentazione fluviale in corrispondenza di altrettanti punti di interruzione individuati lungo il corso dell’Acquanegra. In 6 punti verranno costruite delle rampe in pietrame, una tipologia di passaggio artificiale per pesci che viene realizzata con massi in modo da creare una sorta di “rapida artificiale” che consente ai pesci in risalita di nuotarvi attraverso, superando l’ostacolo. Poiché la comunità ittica interessata dal corridoio è mista, comprendendo Salmonidi, Ciprinidi e altri pesci, aventi dimensioni, resistenza alla corrente e capacità di nuoto diverse, sono state adottate soluzioni progettuali che consentono a tutte le specie target di superare agevolmente l’ostacolo. Altri accorgimenti fondamentali adottati sono dati dai raccordi di monte e di valle, ideati in modo da garantire il passaggio nella rampa anche in condizioni di siccità. In un unico caso è prevista la semplice risagomatura della briglia e la rinaturazione dello scivolo in cemento posto al piede della soglia. In un ultimo caso, poi, è prevista la realizzazione di un piccolo passaggio per pesci a bacini successivi, altra tipologia di passaggio artificiale per pesci in cui l’altezza da superare viene suddivisa in una serie di piccoli salti che alimentano altrettanti bacini fra loro comunicanti.

Di seguito è riportata la caratterizzazione delle 8 discontinuità presenti sul Torrente Acquanegra

I passaggi saranno oggetto di specifiche attività di studio che ne verificheranno la funzionalità, attraverso dei monitoraggi della fauna ittica da realizzarsi ante operam e post operam. Il progetto prevede, infatti, la conduzione di campagne di elettropesca in corrispondenza di ciascun punto di intervento, dove saranno sondati due tratti fluviali, a monte e a valle della discontinuità, da ripetersi nelle stesse modalità, tecniche e tempi una volta realizzati i dispositivi. Queste attività di monitoraggio permetteranno di verificare la composizione del popolamento ittico fluviale a valle e a monte di ciascuno sbarramento prima e dopo la realizzazione dei passaggi artificiali e di valutare i movimenti delle specie ittiche in periodo pre-riproduttivo (per la trota lacustre quello tardo-autunnale; per molti Ciprinidi quello tardo-primaverile).Inoltre, presso il passaggio per pesci a bacini successivi sarà svolto un monitoraggio tramite telecamera subacquea per la registrazione video dei transiti dei pesci: un sistema che consentirà da un lato di verificare la funzionalità del passaggio e dall’altro di documentare e registrare gli spostamenti dei pesci in tempi prolungati di monitoraggio. Il monitoraggio sarà realizzato nella forma di campagne di appostamento di un tecnico, che dovrà realizzare non meno di 250 ore di monitoraggio suddivise in appostamenti non più brevi di 6 ore continue. I filmati registrati dall’apparecchiatura portatile saranno esaminati da tecnici qualificati che registreranno su un database i transiti dei pesci, riportando data, ora, specie di appartenenza, classe d’età (giovane, subadulto, adulto) e direzione di transito.

Infine, un’importante porzione del progetto è rappresentata dalle attività di “Didattica, divulgazione e sensibilizzazione“, tra le quali rientra la realizzazione di questo sito web. Questa azione si pone come obiettivo la divulgazione di una importante tematica ambientale: la salvaguardia degli ecosistemi acquatici e della loro biodiversità come strumento attivo di educazione allo sviluppo sostenibile. La Provincia di Varese è, infatti, una delle province italiane più ricche di laghi e fiumi, dove l’acqua ha sempre rivestito un ruolo essenziale nella vita della popolazione locale. Dalla consapevolezza di quanto questi ecosistemi acquatici siano indispensabili per il nostro benessere e per l’equilibrio naturale del territorio nasce la responsabilità di un utilizzo sostenibile di una risorsa così preziosa.

Affrontando il tema dal punto di vista di una giovane anguilla (Freel, anguilletta giramondo), il materiale didattico appositamente realizzato tocca molteplici argomenti, passando dall’idrografia provinciale alla biodiversità ittica, dalla struttura e funzionamento degli ecosistemi e dei corridoi fluviali, alla loro fragilità e alle pressioni esercitate dall’uomo e dalle attività umane, dalle azioni messe in atto dagli Enti per il ripristino della naturalità di ecosistemi e comunità biologiche all’importanza del contributo di ciascuno per la loro conservazione a lungo termine. Questi approfondimenti divulgativi sulla tematica “habitat acquatici e biodiversità” rappresentano un necessario punto di partenza per sensibilizzare la coscienza degli studenti sull’importanza di utilizzare la risorsa acquatica in maniera sostenibile, riducendo l’impronta ecologica delle spesso necessarie intromissioni umane sulla natura, in una visione in cui l’intervento umano può essere anche migliorativo e non solo distruttivo, frutto di un lungo percorso di studio e di esperienze concrete.

L’attività di didattica, divulgazione e sensibilizzazione comprende:

  • la fornitura alle classi che ne faranno richiesta (fino ad esaurimento scorte) di un libretto didattico (formato A4 stampato in almeno 3.000 copie) pensato per le 4° e 5° della scuola primaria e 1° della scuola secondaria di primo grado, dove Freel Anguilletta giramondo illustrerà i temi sopra esposti
  • la realizzazione di circa 20visite guidate (3 h circa) presso l’incubatoio ittico di Porto della Torre dove potranno essere visitati, previ accordi necessari, gli ambienti di allevamento ittico per il ripopolamento dei fiumi, la diga di Porto della Torre e, la cabina di monitoraggio del passaggio per pesci realizzato in corrispondenza di quest’ultima. Le scolaresche verranno accolte presso un’aula didattica appositamente allestita con pannelli ed elementi tematici di servizio alla didattica, kit per laboratori didattici e giochi da tavolo incentrati sul tema della conservazione ittiofaunistica e della connessione ecologica dei corsi d’acqua.
  • l’ideazione e la stampa di pannelli illustrativi che verranno collocati in punti particolarmente visibili e accessibili al pubblico, lungo il corso del Torrente Acquanegra, dove la piccola anguilletta Freel illustrerà gli interventi di deframmentazione
  • la redazione di un opuscolo di progetto(formato A5 stampato in non meno di 5.000 copie), che presenterà in sintesi obiettivi, azioni e risultati del progetto, illustrerà le emergenze ittiofaunistiche presenti nel territorio e la rilevanza della connessione ecologica fluviale, con un inquadramento dello stato dell’arte in Lombardia su questo punto fino ad oggi, anche dal punto di vista di “un’anguilletta curiosa e mai ferma, Freel – anguilletta giramondo”.

Infine, verso il termine del progetto sarà organizzato un seminario di inaugurazione della nuova “Via dei pesci Maggiore-Monate” che suggellerà il raggiungimento dell’obiettivo centrale di riconnessione fluviale del Lago di Monate al Lago Maggiore, attraverso un importante momento di condivisione delle esperienze tra Enti e di partecipazione del pubblico specializzato e non. Il seminario racconterà dell’esperienza di questo progetto, dei suoi obiettivi e dei risultati ottenuti nell’immediato e attesi nel futuro, degli impegni futuri che i partner di progetto si assumono nella direzione della connessione ecologica e del supporto alla biodiversità, dell’esperienza maturata in tutto il bacino idrografico del Fiume Ticino fino a questo punto nel campo della connessione fluviale e degli obiettivi e scenari futuri su questo tema. Vi terremo aggiornati su data e luogo!